RISTRUTTURAZIONI CHIAVI IN MANO

Raccontaci la casa dei tuoi sogni e trasformeremo le tue idee in realtà.

Con la formula “Chiavi in mano” dedicherai solo il tempo necessario alla condivisione del progetto e alla scelta dei materiali da utilizzare, avendo in più la sicurezza della spesa complessiva e del risultato finale.

Non dovrai preoccuparti di nulla: ti consegneremo la tua abitazione ristrutturata e pronta all’uso.

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EDIL GREEN SEMPRE AL VOSTRO FIANCO

Con il D.L. “Blocca Crediti” si tornerà alla detrazione fiscale del 50% per le ristrutturazioni.

La detrazione verrà spalmata in 10 anni nella dichiarazione dei redditi e perciò verrà rimborsata al contribuente in 10 quote annuali di pari importo e anche se questo rappresenta un ritorno al passato, le opportunità di ristrutturare sfruttando i benefici fiscali non mancano.

La nostra azienda si occupa in modo particolare di manutenzione straordinaria, interventi di efficientamento energetico, ristrutturazioni, interventi di miglioramento sismico, nuove costruzioni ed offre ai propri clienti un servizio completo ed efficiente e assistenza dal progetto preliminare, ai preventivi, alla fine dei lavori. Le squadre di muratori, imbianchini, elettricisti e idraulici soddisferanno tutte le tue esigenze. Edil Green, infatti, si avvale di professionisti che lavorano nel settore edile da oltre vent’anni.

Per la realizzazione delle nostre opere ricorriamo a sistemi e impianti che sfruttano energie pulite, in particolare quello geotermico, a materiali che derivano da fonti rinnovabili e tecniche costruttive che permettono il raggiungimento di un’integrazione tra ambiente, uomo e fabbricati. Ma non finisce qui. Se la tua idea di immobile è green, possiamo persino installare sul tetto del tuo immobile un impianto fotovoltaico compreso di sistema di accumulo e se in seguito vorrai aderire ad una comunità energetica come «prosumer», noi valuteremo la fattibilità del tuo intervento e ti affiancheremo durante tutte le fasi: dalla stesura del progetto alla scelta del fornitore.

Su di noi puoi sempre contare, resteremo al tuo fianco fino al termine dei lavori.

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IL FUTURO È NZEB: NUOVI APPARTAMENTI A RAVENNA

Novità nel “quartiere Mattei” di Ravenna: un edificio nZEB comprendente 22 appartamenti che potranno essere consegnati verso la fine del 2024.

Abbiamo progettato un fabbricato ad elevata efficienza energetica il cui funzionamento necessita di una quantità minima di energia, sia in estate che in inverno, grazie a buone prestazioni termiche (basse trasmittanze ed elevata inerzia termica) e all’uso di fonti rinnovabili e di tecnologie impiantistiche efficienti.

L’impianto geotermico sarà il “nucleo” dell’edificio. Dietro la realizzazione di questo impianto c’è una scelta sostenibile da parte della nostra azienda, in quanto tale sistema sfrutta il calore naturale del sottosuolo per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici e per la produzione di acqua calda sanitaria. In sostanza, l’impianto assorbe calore dal terreno per riversarlo negli ambienti durante l’inverno e in estate assorbe calore dagli ambienti riversandolo nel terreno.

Questa impiantistica ha costi di manutenzione inferiori rispetto ai sistemi tradizionali e spese di gestione ridotte.

In più, le murature esterne dell’edificio saranno realizzate con materie prime totalmente naturali come sabbia, calce, cemento e acqua, mescolate con un agente aerante e maturate tramite vapore.

Si tratta di un edificio a tre piani comprendente 22 appartamenti. Intorno all’immobile, andremo a preservare un’ampia zona verde condominiale.

Non mancherà il posto auto privato riservato ai condomini: 13 posti auto scoperti e, nel piano interrato, 9 garage con una metratura di circa 12 m2. Per di più, nel piano interrato verranno costruite 13 cantine riservate ai condomini in possesso del posto auto scoperto.

✓ PIANO TERRA: 4 monolocali (con una metratura che varia da 44 a circa 46 m2) e 5 bilocali (con una metratura che varia da 51 a circa 53 m2) dotati di giardino privato sul fronte e sul retro con loggia.

I monolocali dell’edificio saranno strutturati tutti allo stesso modo: un disimpegno che collega il bagno all’ambiente unico.

Nei bilocali, il disimpegno sarà collocato nella zona centrale dell’appartamento, così da collegare camera da letto, bagno e soggiorno. Qui  il soggiorno affaccerà sul fronte ovest dell’edificio.

✓ PRIMO PIANO: 4 monolocali (da 41,54 m2 l’uno) e 4 bilocali (tre bilocali da 54 m2 e uno da 56,80 m2) dotati di balcone e 1 duplex con soppalco.

Per i bilocali, anche in questo caso un disimpegno in posizione centrale collega soggiorno, bagno e camera da letto, ma il soggiorno affaccerà sul lato est dell’edificio e sarà di una metratura superiore.

Su questo piano sarà presente un duplex di 87,16 m2, unico nell’edificio, con disimpegno centrale che collega la camera da letto con balcone, il bagno e il soggiorno con soppalco.

✓ SECONDO PIANO: 4 monolocali con terrazza (tre monolocali da 51,30 m2 e uno da 51,47 m2).

Per l’accesso all’edificio, saranno a disposizione scale e ascensori condominiali.

Una peculiarità non trascurabile di questi appartamenti sono le ampie vetrate che affacciano sia verso est, sulla piazzetta, che verso ovest, sullo spazio verde condominiale, le quali permetteranno una migliore illuminazione e areazione degli ambienti.

Inoltre, il benessere interno delle unità abitative verrà gestito con sistemi di ventilazione meccanica controllata. Il funzionamento di tale impianto inizia all’interno della casa: l’aria esausta, satura di umidità, anidride carbonica e sostanze nocive, viene aspirata dal sistema ed entra nel recuperatore di calore, dove cede la sua energia termica (calore dal riscaldamento d’inverno e fresco dal condizionatore d’estate) all’aria nuova (prelevata dall’esterno e filtrata prima di arrivare allo scambiatore). A questo punto l’aria nuova, riscaldata o raffrescata, è pronta per essere immessa negli ambienti interni, mentre l’aria viziata viene espulsa all’esterno dove si disperde.

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Edil Green Romagna S.r.l.

Via Romolo Murri n. 21, 48124 Ravenna

Tel. (+39) 0544 470781

info@dilgreenromagna.it

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I VANTAGGI DI UNA COMUNITÀ ENERGETICA

Fino ad ora vi abbiamo parlato delle comunità energetiche e di come funzionano.

Ma quali sono gli aspetti che possono stimolare le persone a entrare in una comunità energetica?

Molto semplice, gli innumerevoli vantaggi di natura ambientale, economica e sociale che derivano dall’adesione a una comunità, in particolare, benefici ambientali, risparmio economico, contrasto alla povertà energetica e risparmio energetico.

Un singolo cittadino, un condominio, un’impresa o una Pubblica Amministrazione che decide di autoconsumare energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico, in primis, risparmia in bolletta. Maggiore è l’energia autoconsumata e minori diverranno i costi delle componenti variabili della bolletta: per esempio, quota energia, oneri di rete e imposte quali IVA e accise.

Inoltre, l’energia prodotta verrà valorizzata: se produci energia con un impianto fotovoltaico puoi ottenere un guadagno grazie ai meccanismi incentivanti quali lo Scambio sul Posto, il Ritiro Dedicato, il Decreto Ministeriale Isole Minori. Non solo, ci sono anche le agevolazioni fiscali: se sei un privato e vuoi installare un impianto fotovoltaico sul tetto del tuo immobile puoi approfittare delle detrazioni fiscali e ottenere lo sconto in fattura del 50%.

Di grande rilevanza è la riduzione degli impatti ambientali: grazie all’energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili si evitano le emissioni di CO₂ o di altri gas clima alteranti.

In sintesi, entrando a far parte di una comunità energetica puoi contribuire a migliorare l’ambiente e contemporaneamente risparmi.

Per le comunità energetiche, così come per i singoli cittadini o le aziende, è possibile raggiungere la riduzione di consumo energetico mediante interventi di carattere gestionale, per esempio l’utente domestico che regola i consumi della propria abitazione o le aziende che agiscono per una gestione più puntuale del fabbisogno energetico; ma anche tramite interventi di tipo impiantistico, ossia interventi che permettono di raggiungere una riduzione dell’energia consumata grazie all’utilizzo di tecnologie più performanti. Ad esempio, un utente domestico può ridurre i propri consumi sostituendo la vecchia caldaia con una nuova più performante, così come un’azienda può ricorrere a nuovi macchinari dotati di motori elettrici più efficienti.

Ma non tutti hanno la possibilità di soddisfare il proprio fabbisogno energetico. Molti di noi non considerano problematiche quali la condizione di povertà energetica, ovvero l’eccessiva sottrazione di risorse del proprio reddito per far fronte a bollette energetiche e l’impossibilità di acquistare i servizi energetici essenziali. Dai dati dell’Osservatorio della Commissione Europea risulta che nel 2018 80 milioni di persone non sono state in grado di acquistare i beni energetici minimi necessari al loro benessere e di queste circa 4 milioni sono in Italia. Le comunità energetiche possono rappresentare un importante strumento di mitigazione di tale fenomeno: offrire la possibilità anche ai cittadini più deboli e con basse entrate di partecipare ad una comunità energetica e di poter beneficiare dei vantaggi ad essa correlati.

Pertanto, l’ingresso in una comunità energetica non dev’essere percepito solamente come un vantaggio personale, ma anche un modo per preservare l’ambiente e combattere le ingiustizie sociali.

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FOTOVOLTAICO: GUIDA ALLE DETRAZIONI FISCALI AL 50%

DETRAZIONE FISCALE PER RISTRUTTURAZIONI E FOTOVOLTAICO: NUOVA PROROGA

È sempre crescente il numero di proprietari di immobili che giovano della detrazione fiscale rivolta al fotovoltaico. Si tratta di una misura incentivante che permette di ottenere un importante vantaggio.

Le detrazioni fiscali nella sfera delle ristrutturazioni sono valide fino al 31.12.2024 e queste agevolazioni possono essere applicate persino al fotovoltaico anche con sistema di accumulo. Chiaramente, ci sono requisiti da rispettare.

REQUISITI PER OTTENERE LA DETRAZIONE SUL FOTOVOLTAICO

Trattandosi di una detrazione fiscale applicata all’IRPEF, è necessario avere un reddito già tassato da questa imposta. Il vantaggio economico ottenuto sarà la riduzione della quota IRPEF da versare allo stato in proporzione all’agevolazione fiscale ottenuta.

Per divenire beneficiario delle detrazioni, i requisiti sono i seguenti: si deve trattare di un impianto fotovoltaico domestico che non superi 20 kW di potenza e se si installa anche il sistema di accumulo questo dev’essere al servizio di un impianto fotovoltaico domestico.

Inoltre, è necessario verificare che l’immobile su cui si effettua l’intervento sia in regola con la normativa edilizia e il pagamento di IMU/TASI se dovute.

Devi essere in possesso dell’immobile su cui vuoi far installare l’impianto oppure devi avere un contratto di locazione o comodato d’uso, ma puoi ottenere la detrazione fiscale anche se sei:

Familiare convivente con il possessore intestatario dell’immobile alla data di inizio dei lavori dell’intervento o al momento del sostenimento delle spese ammesse alla detrazione, se antecedente all’avvio dei lavori

Coniuge separato assegnatario dell’immobile oggetto dell’intervento intestato all’altro coniuge

Componente dell’unione civile con il possessore intestatario dell’immobile

Promissario acquirente dell’immobile oggetto di intervento con contratto preliminare di compravendita, quindi, se ti sei obbligato ad acquistare la casa

Il bonus per il fotovoltaico non è rivolto solo ai privati cittadini, ma anche alle società di persone, in quanto soggetti IRPEF.

ALIQUOTA DEL 50% DA APPLICARE AGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

L’aliquota spettante è del 50%. Naturalmente, le spese per l’acquisto del fotovoltaico sono a carico dell’acquirente. Per coloro che possono avvalersi della cessione del credito, invece, potranno ottenere lo sconto immediato in fattura.

Le spese rimborsate tramite detrazione sono tutte quelle necessarie per avere un impianto fotovoltaico chiavi in mano.

IVA RIDOTTA PER GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Il fotovoltaico rientra negli interventi di recupero del patrimonio edilizio come le ristrutturazioni. Pertanto, è possibile usufruire dell’aliquota ridotta del 10%.

Nel caso di acquisto di una casa nuova l’aliquota è del 4%, ma in questo caso non si possono ottenere le detrazioni fiscali.

IMPORTO MASSIMO DETRAIBILE E QUOTA ANNUALE

Per ogni immobile non si può superare la soglia di 96 mila euro. Inoltre, la detrazione per gli impianti fotovoltaici sarà ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

ESEMPIO PRATICO DELL’APPLICAZIONE DELLE DETRAZIONI AL FOTOVOLTAICO

Se vuoi acquistare, per esempio, un impianto fotovoltaico di qualità media da 3 kW che ammettiamo costi 7800 euro, vista la detrazione fiscale al 50%, l’operazione da eseguire è 7800 x 50% che è uguale a 3900 euro da detrarre in 10 quote di pari importo. Perciò, ogni anno per 10 anni al momento della dichiarazione dei redditi dovrai scontare 390 € dalle tasse.

TIPOLOGIE DI PAGAMENTO AL FINE DI OTTENERE LA DETRAZIONE FISCALE

Un impianto fotovoltaico può essere pagato con liquidità immediata oppure facendo ricorso ad un finanziamento. Il pagamento immediato deve avvenire mediante bonifico bancario per ristrutturazione edilizia. Mentre per l’acquisto tramite finanziamento è necessario verificare che la società finanziaria che ha concesso il finanziamento paghi l’impresa che ha eseguito i lavori con bonifico bancario o postale nei termini di legge e che il beneficiario delle detrazioni fiscali sia in possesso della ricevuta di tale bonifico.

DOCUMENTI DA CONSERVARE

Una volta effettuate le pratiche per ottenere la detrazione fiscale, devi conservare:

La ricevuta del bonifico

La fattura che include le voci di spesa per la realizzazione

La dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori del possessore dell’immobile per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso da familiari conviventi

Se l’immobile non è ancora censito, la domanda di accatastamento

Se dovuta, la ricevuta del pagamento sull’IMU

Infine, tutte le abilitazioni necessarie che autorizzano l’installazione del fotovoltaico

In caso di interventi su condominii è necessario conservare persino la delibera dell’assemblea condominiale che approva i lavori e la tabella millesimale in caso di impianto su parti condivise del condominio.

Custoditi i documenti necessari, le operazioni volte all’ottenimento delle detrazioni fiscali saranno completate.

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CONDIZIONI PER LA COSTITUZIONE DELLE COMUNITÀ ENERGETICHE

La costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile necessita di determinate condizioni.

Qualsiasi soggetto pubblico o privato può associarsi ad altri sulla base della prossimità della cabina elettrica di appartenenza. Nel caso di un condominio, i condomini si possono associare tra di loro, ma diversamente, nel caso, ad esempio, di un quartiere, l’associazione può essere costituita tra vicini di casa.

Le singole utenze devono essere collegate alla cabina elettrica primaria e su ogni singolo contatore elettrico è necessaria l’installazione di uno smart meter che rilevi i flussi di energia della comunità.

Ciò che spesso mette in difficoltà gli utenti è la parte burocratica. Tra i futuri membri è necessario costituire l’unione legale quale associazione riconosciuta o società cooperativa. La comunità, dunque, diviene un soggetto giuridico autonomo.

I rapporti tra i membri della comunità energetica devono essere regolamentati, compresa la definizione delle modalità di distribuzione dei ricavi che derivano dall’energia condivisa, attraverso un contratto di diritto privato.

Va redatto l’atto costitutivo della comunità energetica: al suo interno, verrà precisato l’oggetto della comunità e il soggetto delegato o referente per i rapporti con il GSE. Per poter aderire ad una comunità energetica, infatti, è obbligatorio iscriversi e fornire i propri dati al portale del GSE e, in tale sede, sorge molto spesso la necessità di un supporto amministrativo.

Il soggetto delegato è colui che si occuperà della parte amministrativa e tecnica a nome dei membri aderenti durante il decorso del rapporto.

Naturalmente, a seguito dell’installazione e della messa in esercizio degli impianti rinnovabili, si prosegue con la richiesta al GSE per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia elettrica condivisa.

Relativamente agli impianti rinnovabili, non è necessario che si tratti di impianti ad hoc, ma è possibile costruire una comunità energetica anche con un impianto installato in precedenza o con il Superbonus 110%.

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IL FUTURO È NELLE NOSTRE MANI: LE COMUNITÀ ENERGETICHE

Nel 2019, le Comunità Energetiche Rinnovabili sono state introdotte anche nel nostro Paese. Indubbiamente ognuno di noi ne ha sentito parlare in televisione o tramite altri canali, ma di cosa si tratta? Una comunità energetica consiste in un’associazione tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali, piccole e medie imprese che decidono di unire le proprie forze con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia elettrica da fonti rinnovabili su scala locale.

La partecipazione ad una comunità energetica è aperta e volontaria e i benefici che ne derivano sono di natura ambientale, economica e sociale: si riduce l’inquinamento grazie alla produzione di energia con fonti rinnovabili, i costi energetici vengono ottimizzati e l’energia viene condivisa tra le persone del territorio.

In tale ambito, la normativa italiana recepisce le raccomandazioni sulle Comunità Energetiche Rinnovabili contenute all’interno della Direttiva Europea RED II in materia di sostenibilità energetica. La Direttiva Europea prevede il sostegno finanziario alla produzione e all’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il ricorso a Fonti Energetiche Rinnovabili rende possibile la realizzazione di un mercato dell’energia equo e sostenibile, il quale apporta benefici di varia natura. A tal fine, le comunità energetiche rappresentano uno stimolo alla produzione di energia rinnovabile e un’occasione di risparmio per i consumatori che vi aderiscono. Pertanto, la Direttiva prevede il riconoscimento ai cittadini europei di una serie di diritti affinché possano costituire e aderire a una comunità energetica.

Naturalmente, i soggetti associati mantengono i diritti di cliente finale, compreso il diritto di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica sul libero mercato e possono uscire dalla comunità in qualsiasi momento.

La legge non fa riferimento a una specifica tecnologia rinnovabile da adottare, ma è consigliato l’impianto fotovoltaico. Inoltre, il D.lgs. 199/2021 ha stabilito di recente che gli impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili possano avere una potenza complessiva fino a 1 MV ed essere connessi alla rete elettrica mediante la stessa cabina primaria su cui poggiano gli iscritti alla comunità energetica. Possono aderire alla comunità anche gli impianti a fonti rinnovabili già esistenti alla data di entrata in vigore del sopraccitato Decreto, a patto che in misura non superiore al 30% della potenza complessiva che fa capo alla comunità.

L’energia immessa in rete viene valorizzata al prezzo di mercato, così gli iscritti a una comunità energetica ottengono un beneficio economico, con un ritorno dell’investimento stimato in pochi anni.

Ciò che ci si aspetta dal futuro è una crescita esponenziale del numero di comunità energetiche italiane. In particolare, uno studio del Politecnico di Milano,Electricity Market Report”, ha stimato che entro il 2025 tali comunità saranno all’incirca 40 mila e coinvolgeranno un milione di famiglie, 200 mila uffici e 10 mila piccole e medie imprese.

NASCITA E FUNZIONAMENTO DELLE COMUNITÀ ENERGETICHE

Per poter nascere, una comunità energetica necessita dell’istituzione di un’entità legale tra i futuri membri, siano essi persone fisiche, enti locali, pubbliche amministrazioni, piccole o medie imprese. Frequentemente si fa ricorso a forme di associazione riconosciuta o di società cooperativa.

È necessario individuare l’area dove verrà installato l’impianto di produzione, il quale dev’essere sempre posizionato in prossimità dei consumatori. L’impianto non deve essere necessariamente di proprietà della comunità, ma può essere messo a disposizione da uno o più membri della comunità stessa o da soggetti terzi.

Dopo aver messo in esercizio l’impianto, la comunità può fare richiesta al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa. Quando parliamo di incentivi per l’energia condivisa facciamo riferimento a tariffe premio per l’energia autoconsumata istantaneamente. Si tratta di compensi periodici da parte del GSE per i benefici sociali e ambientali prodotti dalle Comunità Energetiche Rinnovabili. In particolare, una tariffa premio per 20 anni di 110 €/MWh sull’energia condivisa nella comunità, un rimborso fisso per 20 anni di 7-9 €/MWh sull’energia condivisa per valorizzare i benefici forniti alla rete e, infine, un compenso per la vendita sull’energia immessa in rete variabile in base al prezzo zonale.

Nel caso in cui la produzione fosse superiore al consumo, alla comunità verrà riconosciuto solo il valore economico dell’energia in eccedenza, senza ulteriori benefici. Un’alternativa ottimale può essere identificata nei sistemi di accumulo: L’energia in eccedenza verrà immagazzinata in tali sistemi e potrà essere utilizzata quando se ne verifichi la necessità.

Attraverso un contratto di diritto privato, ciascuna comunità può stabilire delle regole di funzionamento della comunità energetica. Saranno da definire le modalità di distribuzione dei ricavi che derivano dall’energia condivisa. Ad esempio, si può decidere di dividere in parti uguali i guadagni derivanti della vendita dell’energia in eccesso tra i membri, ma di premiare coloro che hanno messo a disposizione il proprio impianto per il beneficio della comunità.

Naturalmente, questo non esenta i membri di una comunità dal pagamento dell’intera bolletta al proprio fornitore di energia elettrica, ma riceverà regolarmente dalla comunità stessa un importo per la condivisione dei benefici garantiti. Tale compenso, il quale non è tassato, equivale ad una riduzione della bolletta.

BENEFICI E DIFFICOLTÀ RISCONTRATE DELLE COMUNITÀ ENERGETICHE

Entrare in una Comunità Energetica Rinnovabile presenta aspetti positivi.

In primis benefici ambientali, dunque, un miglioramento dell’ambiente grazie alla non emissione di CO2 causata dalla produzione di energia da fonti fossili e si evitano sprechi di energia, dovuti alle perdite della distribuzione

Benefici sociali in quanto viene incentivata l’aggregazione sul territorio, educa i cittadini ad una cultura sostenibile, favorisce lo sviluppo di un indotto produttivo locale e la crescita di nuova occupazione

Infine, benefici economici legati alle riduzioni in bolletta e all’accesso agli incentivi statali per l’energia prodotta da chi possiede un impianto per la parte che viene autoconsumata all’interno della comunità

In più, le Comunità Energetiche Rinnovabili promuovono l’economia circolare, poiché gli impianti vengono tipicamente realizzati su terreni industriali inutilizzati, che in questo modo asseriscono ad una nuova funzione. Questo rappresenta anche una grande opportunità di sostegno e rilancio alla crescita delle piccole e medie imprese, le quali possono trovare un ruolo nello sviluppo, realizzazione, esercizio e manutenzione degli impianti rinnovabili, a vantaggio del tessuto industriale ed occupazionale del territorio in cui operano.

Nonostante gli innumerevoli aspetti positivi, l’ingresso in una comunità energetica presenta alcune difficoltà. Per prima cosa, le Comunità Energetiche Rinnovabili devono essere amministrate da qualcuno. La burocrazia per la costituzione e la gestione di tali comunità risulta eccessiva, così come quella per l’iscrizione al sito del GSE. Per ultimo, gli utenti per aggregarsi dovrebbero mettersi in contatto tra loro ed essere collegati all’interno della stessa cabina elettrica secondaria. Ma i benefici e i vantaggi che derivano dall’ingresso in una Comunità Energetica Rinnovabile compensano tali ostacoli, non insormontabili, e pensiamo che nuove tecnologie verranno sviluppate per aiutare i cittadini, enti o imprese a seguire i primi step burocratici, incentivando l’aggregazione alle comunità energetiche.

IN CONCLUSIONE

Pertanto, se non siete riusciti a beneficiare degli incentivi fiscali del Superbonus 110%, ci sono altre possibilità: potete installare un impianto fotovoltaico con sconto in fattura al 50%, aderire ad una comunità energetica e ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa, con un ritorno economico dell’investimento stimato in 3 o 5 anni. Qualsiasi soggetto pubblico o privato può entrare a far parte di una comunità energetica. È importante ribadire come un soggetto possa entrare a far parte di una comunità sia come produttore con il proprio impianto, sia come consumatore di energia prodotta da sé o da altri. I membri di una stessa comunità energetica devono trovarsi in prossimità dell’impianto di produzione. Per l’installazione di tale impianto i terreni industriali in disuso sono particolarmente indicati: sono sufficientemente grandi per ospitare l’impianto rinnovabile e generalmente rispettano i requisiti di dimensione, collocazione e destinazione prescritti dalla normativa. L’impianto non deve essere obbligatoriamente di proprietà della comunità, ma può anche essere messo a disposizione da uno o più membri della comunità stessa o da soggetti terzi. Dal momento in cui l’impianto è in esercizio, la Comunità Energetica Rinnovabile può fare richiesta al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), anche attraverso un’azienda esterna delegata, per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa.

Certamente, gli incentivi sono riconosciuti per l’energia condivisa all’interno della comunità, ovvero l’energia consumata dai membri nella fascia oraria di produzione. Se la produzione supera il consumo, ai membri della comunità verrà riconosciuto solo il valore economico dell’energia in eccedenza oppure immagazzinata in un sistema di accumulo a cui si farà ricorso in caso di necessità.

Per ultimo, la legge sulle comunità energetiche non fa specifico riferimento alla tecnologia da adottare, ma è consigliato il ricorso ad un impianto fotovoltaico. Ogni membro della comunità continuerà a pagare per intero la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica, ma ricevendo regolarmente dalla comunità un importo per la condivisione dei benefici garantiti, è come se ottenesse una riduzione della bolletta. Perché no? L’ambiente ci ringrazierà, i benefici economici sono evidenti e tutto ciò avrà un impatto positivo anche sulla comunità locale.

Per essere ancora più chiari, rispetto all’autoconsumo collettivo, che riguarda uno stesso edificio dotato di impianti fotovoltaici in cui l’energia prodotta può essere condivisa tra i condomini o i comproprietari, ma solo nel luogo specifico dove viene generata, le comunità energetiche, invece, riuniscono più soggetti capaci di autoprodurre energia grazie a impianti vicini tra loro, ma non per forza installati nello stesso edificio, dunque, in questo caso, si può parlare di autoconsumo virtuale. Si tratta di una scelta volontaria e aperta, ma contribuire allo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili del nostro Paese significa prendere una scelta consapevole per migliorare il proprio futuro e quello degli altri, consapevolezza che nel tempo ognuno di noi dovrebbe acquisire, anche grazie agli innumerevoli benefici che tali comunità offrono.

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L’ECOBONUS 110% A BAGNACAVALLO CHE NON TI ASPETTI

Noi di Edil Green abbiamo ristrutturato un immobile in centro storico a Bagnacavallo grazie all’Ecobonus 110%.

I lavori nell’edificio sono iniziati con l’isolamento termico a cappotto di pareti interne già preparate, eseguito con pannelli di materiale isolante e pannello isolante per interni a base di Aerogel. Abbiamo steso il fondo riempitivo a grana grossa al sol di silicato e abbiamo utilizzato una tinteggiatura vinilacrilica traspirante.

Abbiamo isolato il controterra con polistirene espanso estruso a celle chiuse XPS e isolato il tetto partendo dall’applicazione di una barriera al vapore termoadesiva, la successiva coibentazione termica in estradosso e l’aggiunta di un manto impermeabile.

Sono stati posati nuovi pavimenti e nuovi rivestimenti di gres porcellanato e zoccolino in legno.

La lattoneria in rame montata include nuovi canali di gronda, converse e scossaline e cicogne per il sostegno dei canali di gronda.

Abbiamo posizionato nuove soglie e nuove banchine in travertino.

Sono stati installati nuovi infissi, nello specifico nuove finestre e persiane in legno, un nuovo controtelaio finestre/porte finestre in abete, una porta blindata costituita da telaio in lamiera d’acciaio e una tenda ombreggiante.

La caldaia è stata sostituita con un nuovo generatore a condensazione, è stato installato uno scalda acqua a pompa di calore da 200 litri, un impianto di riscaldamento a pavimento e un impianto domotico.

Abbiamo infine installato un impianto fotovoltaico con accumulo dell’energia solare autoprodotta.

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IL CONDOMINIO SILVIA A FORLÌ CAMBIA VESTE

Nel 2022 abbiamo dato il via alla ristrutturazione del condominio Silvia a Forlì con il Bonus Facciate 90% e il Superbonus 110%.

L’edificio è composto da 9 appartamenti, ognuno di circa 75 m2.

Per le parti comuni abbiamo la coibentazione del fabbricato, in particolare il montaggio del cappotto esterno in EPS con grafite di 12 cm di spessore e la coibentazione del tetto con stiferite di 14 cm; l’applicazione di un intonaco termoisolante; la sostituzione integrale della lattoneria, nello specifico nuove cicogne per il sostegno dei canali di gronda, discenti in rame, canali di gronda, converse e scossaline in rame; lo spostamento dei tubi del gas e nuove pedate, zoccoletti rampanti, ripiani per scale e soglie delle finestre.

Abbiamo inoltre installato un impianto fotovoltaico condominiale, compreso di impianto di accumulo dell’energia elettrica autoprodotta.

Per ogni singola unità del condominio abbiamo effettuato un intervento di efficientamento energetico dell’impianto termico e montato un impianto domotico. Ogni appartamento ora è anche dotato di una colonnina di ricarica per auto elettriche o ibride.

Abbiamo infine installato nuovi infissi con oscuranti, in PVC e isolati con vetrocamera trasparente, portoni di ingresso, tende, pergole solari e ombreggianti.

Gli interventi da noi effettuati con il Bonus Facciate riguardano il ripristino e il consolidamento dei balconi, in particolare dei parapetti e sottobalconi, abbiamo la verniciatura a smalto in colori correnti chiari per le ringhiere in ferro; la verniciatura delle finestre in legno e la tinteggiatura delle zone non riscaldate a finitura intonachino.

Contattaci per maggiori informazioni sugli interventi effettuati 

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